Comunicare: ma cosa significa esattamente?

di Grazia Garlando • 31 Gennaio 2018
A noi addetti ai lavori capita spesso di sentirci dire: se fate questo mestiere sicuramente sapete scrivere bene. Ed effettivamente, pur con tutta la modestia del caso, non possiamo negarlo, altrimenti mancheremmo di uno dei requisiti fondamentali del mestiere.
Uno, però. Uno solo dei tanti.
Perché per comunicare, che è esattamente quello che noi facciamo, scrivere bene non basta. Non basta padroneggiare disinvoltamente la grammatica e la lingua italiana, restituire dignità ai congiuntivi, usare correttamente la punteggiatura, evitare le ripetizioni, parlare in maniera chiara e comprensibile a chi ci legge o ascolta. E’ certamente indispensabile, ma non basta. Per comunicare occorre andare oltre. E non solo nel nostro lavoro. Anche e soprattutto nella vita reale.
Tutti i giorni ognuno di noi parla con decine di persone: familiari, colleghi, amici, compagni, vicini di casa, negozianti, incontri occasionali e quant’altro.
Ma con quanti comunica veramente?
Perché per comunicare occorre suscitare l’interesse e catturare l’attenzione dell’interlocutore, cogliere e trasmettere sfumature e sottigliezze, entrare in una sorta di empatia emozionale. Ed essere convincenti, molto convincenti. Ma senza mai barare, che è la regola n° 1. Mica facile! E ovviamente, mica indispensabile farlo con tutti!
Ma è proprio quello il punto: capire quando si vuole semplicemente chiacchierare, e quando invece si vuole comunicare.
Prendiamo i social network, che hanno ormai spalancato le porte a chiunque abbia voglia di raccontare al mondo che questa mattina ha già bevuto tre caffè o che sta attraversando un momento di dolore, che il film di ieri sera non gli è piaciuto o che si sta godendo una fantastica vacanza, sottolineando ben bene le proprie opinioni. I social sembrano essere diventati il tempio della comunicazione.
Lungi da noi volerne parlar male: siamo i primi a usarli perché sono piacevoli e divertenti, pratici e veloci, sono valvole di sfogo che aiutano e molto spesso possono rivelarsi utilissimi, su questo non c’è alcun dubbio.
Ma comunicare è tutta un’altra cosa.
Richiede tempo, intuitività, attenzione, sensibilità, capacità di cogliere ed esternare il punto. Nella vita reale. E anche nel nostro mestiere. Che noi, addetti ai lavori, cerchiamo di svolgere al meglio, tenendo presente tutto questo. Perché no, soltanto scrivere bene non basta più.