Facebook: il nuovo algoritmo tra conversazioni e investimenti pubblicitari

Grazia Garlando   •   31 Gennaio, 2018

A

All’inizio di questo 2018, esattamente il 12 gennaio, Mark Zuckerberg ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un lungo e dettagliato post in cui annunciava la prima grande novità dell’anno: l’aggiornamento dell’algoritmo che determina i post visti da ognuno di noi scorrendo la propria bacheca.

In base a questo aggiornamento, d’ora in poi avranno maggiore visibilità i post capaci di stimolare l’interazione tra gli utenti, attraverso le conversazioni con gli amici (reali o virtuali poco importa), le pagine maggiormente seguite da ciascuno e i gruppi in cui il dibattito è sempre acceso. Per non parlare del boom delle dirette video, che secondo gli ultimi dati generano un traffico sei volte superiore a quello dei video tradizionali.

Del resto, era esattamente questo lo scopo del social ai suoi albori, quando l’attuale CEO, all’epoca uno dei cinque fondatori, voleva semplicemente aprire e favorire un contatto globale tra compagni di università. “Avvicinare le persone e costruire relazioni”: questo era l’obiettivo dichiarato.

Per chi fa uso del social solo ed esclusivamente per questo motivo, quindi, non cambierà più di tanto. Diverso, invece, sarà per chi lo intende anche come veicolo pubblicitario. Perché di contro, infatti, diventeranno appunto meno visibili le pagine e i post che non implicano una pura comunicazione. Soprattutto se non investono in pubblicità. E qui l’anima comunicativa di Facebook cambia pelle e lascia il posto a quella, cresciuta sempre più enormemente nel tempo, più propriamente business.

Contenuti aziendali e pubblicità

Facebook insomma farà sì che post e pagine che mirano a far conoscere un’attività o un servizio senza investire in pubblicità vera e propria creando apposite campagne sponsorizzate compariranno in misura molto minore sulle bacheche degli utenti. Mentre chi lo farà, comparirà su quelle dai profili potenzialmente interessati a conoscerle, allo scopo di facilitare l’ottenimento dei risultati.

Giusto? Sbagliato? Chi lo sa…

Tanto più che forse, segretamente, è sempre stato così. Del resto, è innegabile che la pubblicità sia da sempre l’anima del commercio.
E chi associa un investimento monetario a una comunicazione costante e mirata verso un pubblico interessato (magari tramite un servizio professionale di gestione pagine Facebook aziendali) ha certamente più probabilità di successo.

Questione di marketing. E puro dato di fatto.